lunedì 14 gennaio 2008

Ron Paul (e noi) sul Secolo XIX

Il Secolo XIX, quotidiano di Genova, sta dando ampio risalto alla possibilità che le elezioni americane siano falsificate. Oggi in prima pagina lancia questo titolo: "Virus degli hacker per truccare le primarie del New Hampshire" e sottotitolo: "Uno studio Usa dimostra che è possibile forzare i sistemi di calcolo senza lasciare traccia nelle memorie del computer. Denuncia della Princeton University". L'articolo poi fa riferimento ad un video che è lo stesso pubblicato sul blog di Marcello Foa.
Ieri il giornale ligure si era già occupato della riconta in New Hampshire, dedicandovi l'apertura degli esteri. Di spalla c'era l'articolo riportato qui sotto: con il simpatico pretesto di raccontare la vicenda di un blogger genovese (cioè io) la giornalista Marta Trucco è stata la prima a scrivere un articolo introduttivo al fenomeno Ron Paul su di un grande quotidiano, (il Secolo XIX vende circa 150.000 copie) se escludiamo un articolo di taglio strettamente economico del Sole 24Ore. I lettori in cartaceo ormai mi hanno riconosciuto e armati di mazze si stanno radunando sotto le mie finestre. Francesco è in salvo, di nuovo in Costa d'Avorio. Sul blog, continuiamo con l'impostazione semi-anonima, e quindi omettiamo i cognomi riportati sul giornale.


da Il Secolo XIX,
Domenica 13 Gennaio 2008

IL FENOMENO

E IL POPOLO DI INTERNET
SI MOBILITA PER RON PAUL

di Marta Trucco

In un mondo interconnesso più che mai, le primarie americane suscitano interesse sempre più acceso e diffuso. Sono in molti i non-americani a dire, scherzando, che a tutti spetterebbe il diritto di voto dal momento che la scelta, dei candidati ora e del Presidente poi, determinerà il modo in cui verrà esercitato il futuro potere degli Usa nel mondo.

Ma c’è un fenomeno sotterraneo in questa campagna elettorale paradossalmente poco citato dai media che però ha un grande seguito in rete. Questo fenomeno si chiama Ron Paul. 72 anni, medico, deputato eletto più volte in Texas, Ron Paul si è candidato tra i repubblicani per proporre una rivoluzione di stampo liberista. Soprannominato a Whashington “Doctor No”, Ron Paul è per l’abolizione delle istituzioni sovranazionali come l’Onu, la Nato, il Wto, ma anche della Federal Reserve, il sistema bancario centrale degli Usa. Si oppone -unico tra i candidati repubblicani - alla guerra in Iraq, auspica il ritiro immediato delle truppe, lo smantellamento di tutte le basi militari nel mondo e la fine dell’ingerenza americana. E’ contro l’aborto, a favore della ricerca scientifica e per la liberalizzazione delle droghe leggere. Per queste idee, e anche per la coerenza e integrità del personaggio, è capace di raccogliere consensi ampi e trasversali e di mettere insieme cattolici e marxisti, liberali e no-global.

A raccontare il suo pensiero in Italia ci hanno pensato due persone che se non fosse stato per Ron Paul e per internet non si sarebbero mai conosciute. Uno si chiama Francesco M., ha 23 anni e attualmente è in Costa d’Avorio a fare uno stage per l’Onu. L’altro si chiama Andrea G., ha superato i 40, da sempre vive a Genova, lavora al Museo Diocesano e ha partecipato alla campagna elettorale del candidato sindaco Enrico Musso. Appassionati di politica, Francesco e Andrea sono rimasti abbagliati dal Ron Paul pensiero al punto da sostenere su italians4ronpaul.blogspot.com i valori e le idee del politico che avrebbero sempre voluto e mai trovato.

“Abbiamo esperienze diverse” racconta Andrea. “La nostra filosofia di vita non è necessariamente identica, e non condividiamo tutto di Ron Paul. Ma entrambi siamo colpiti dalla personalità di questo medico di Pittsburgh che ha il coraggio di dire “il re è nudo”. Che smaschera le ipocrisie di una politica governata dalle lobbies. Che dice no alla Banca Centrale perché i soldi non devono esser manipolati da pochi potenti membri di un’élite che si incontra di nascosto in un palazzo di marmo. E dice no al Patriot Act perché dimentichiamo che quando si sacrifica la libertà per la sicurezza, si perdono tutte e due”.

Il successo di Ron Paul -che in New Hampshire si è piazzato quarto tallonando Rudolph Giuliani- si misura soprattutto su internet. Secondo Google Zeitgeist, Ron Paul è il candidato più cercato su Google tra luglio e ottobre 2007. Ha il più alto numero di iscritti su siti Myspace, Facebook e Meetup (dove conta oltre 90 mila iscritti), e di video scaricati su You Tube. Ma che dietro ai numeri ci sta la gente lo si è capito il 16 dicembre scorso quando il popolo di Ron Paul è riuscito a raccogliere 6,3 milioni di $ di donazioni, record assoluto di fund raising in un solo giorno negli Stati Uniti.

La forza di Ron Paul sta nella sua base che in America con un’espressione molto felice si dice grass roots, letteralmente radici dell’erba”, continua Andrea. “La gente comune ha capito che bisogna staccare la spina dell'informazione taroccata. Giovani e famiglie preoccupati per il loro futuro hanno deciso di mettersi in gioco per un candidato Presidente capace di catalizzare un certo tipo di protesta. Ron Paul indica una sua via per recuperare salute, dignità e speranza nel vivere associati. Nel nostro sito vogliamo raccontare in italiano la sua favola vera”.



11 commenti:

Anonimo ha detto...

Forse è solo una piccola gratificazione.
Forse è la punta di un iceberg.

Intanto è un fatto: la stampa "ufficiale" parla di lui, Ron Paul signori, la non-persona.

Complimenti per il blog.

Mr.Blond (W Ron Paul!!)

Anonimo ha detto...

Non mi stupirei se le elezioni americane fossero truccate. Vi ricordo che gli Usa sono l'unico stato ad essere stato condannato per TERRORISMO dall'Onu. Altro che Iran...

Luca

"Le banche non servono"

Anonimo ha detto...

e vaiiiiiiiii...finalmente qualche giornalista che non vive nell'era della pietra:-)))
complimenti al secolo xix e alla giornalista Marta Trucco!
marco

Francesco ("maranelloboy") ha detto...

Non ci posso credere... non ci posso credere

Mi sento come Wolf Blitzer quando cerca di spiegare il fenomeno Ron = "Amazing, amazing...;)"


Grazie di cuore ad Andrea, Matteo ed i nostri i nostri lettori entusiasti, critici e, soporattutto, Paulisti !!!!!


Francesco

Anonimo ha detto...

Complimenti complimenti complimenti.

Però fatevi un appunto: Marta Trucco (un nome che è un programma): fra un po' le faranno fare le cronache delle partite si serie x di hockey su prato... scommettiamo? ;-)


Alberto

nighthawks ha detto...

Un candidato come Paul è inviso, nel caso riuscisse a vincere si rischia di stravolgere l'attuale ordine mondiale, rompere il giocattolo costruito dalle lobbies. Per questo cercano di ostacolarlo, togliendoli tutti i voti e dandoli a mc cain(dico sul serio, in un distretto è successo così)

Anonimo ha detto...

infatti:
http://usera.imagecave.com/markyannone2/YannoneBlog10/NHResults3.jpg

guardate questa foto.

Anonimo ha detto...

Innanzitutto i piu' vivi complimenti ad Andrea e Francesco!!! Ogni tanto qualche gratificazione non fa male!!!! E poi finalmente si apre il velo sul grande Ron Paul...speriamo bene....
Un caloroso saluto a tutto e avanti cosi'....FORZA RON!!!!!!!!!!!
BREDA

Sgembo ha detto...

Complimenti sinceri a tutti e due!

Anonimo ha detto...

Ormai, Andrea, sei fregato :-P
Cmq bella pubblicità!!!
Ciao Marty

Andrea ha detto...

grazie a tutti dei complimenti, che giro più che altro a Marta Trucco.
Il Secolo XIX a sua volta è visto dagli altri addetti ai lavori, e magari qualcun altro si muove...
nel mio piccolo ho ricevuto qualche mail di interesse da genovesi che non conoscevo.

>Alberto!
:-)
la tua battuta è simpatica, ma non temere, credo che Marta non corra rischi. Oh, e poi Trucco (e Trucchi) è un nome tipico della provincia di Genova!

>anonimo
la foto: l'ho guardata, ma stiamo attenti, perché rischiamo di dar credito a troppe cose superficialmente: infatti sembra tutto uno spostamento di colonne verso sinistra, nella prima schermata (considerata quella buona...) è chiaro lo slittamento da romney a tancredo...

>marty
pussa via brutta spiona genovese! ;-)