domenica 27 aprile 2008

Ron Paul II, il ritorno...

Obama sembra perdere qualche colpo...


...ma anche la sua fama di leader nero della povera gente.


Hillary dice che vuole ritornare ad una politica internazionale stile Guerra Fredda, cioè deterrenza di superpotenze...



ma anche avverte Teheran che, se verrà eletta alla presidenza, gli Stati Uniti potrebbero "annientare completamente" l'Iran...



...per rappresaglia ad un eventuale attacco nucleare contro Israele.



McCain “100 anni in Iraq” si inciamperà prima o poi, se non a causa di tante gaffe, a causa dei tantissimi repubblicani che lo detestano, vedi i risultati della Pennysilvania...




...ma anche per la sua pensione di invalidità esentasse di 58,358 dollari.





La politica americana è saldamente bipartitica...




ma anche simpaticamente bipartisan...





Rudy fu lanciato e poi distrutto dai media...


Fred fu lanciato e poi distrutto dai media...




Huckabee fu lanciato e poi distrutto dai media...



Se Ron continua la corsa, ed i paulisti cominciano a tenere in scacco le convention dei repubblicani, che succederà mai?



Sarà il caro Ron rilanciato dai media che lo hanno distrutto?

Ron Paul Revolution (part two) coming soon...



Francesco & Andrea

mercoledì 23 aprile 2008

America oggi: la ricerca della paura.

Primarie repubblicane in Pennsylvania







MCCAIN
73%585,447


PAUL
16%128,188


HUCKABEE
11%91,211


Questi i risultati. Il conteggio dei delegati non è possibile, essendo il voto per loro disgiunto da quello al candidato presidente, ed essendo comunque i delegati non vincolati.
Alcune osservazioni.
Benchè McCain in teoria abbia la nomination in tasca, oltre 200.000 cittadini repubblicani della Pennsylvania sono andati a votare "chiunque, ma non McCain", è stato scritto.
Ron Paul la non-persona, il super-oscurato, l'"ineleggibile" che non diventerà mai presidente, motiva 128.000 persone che vanno a votarlo lo stesso, in un giorno feriale. La convention di Settembre a Minneapolis che dovrebbe incoronare McCain candidato repubblicano alla presidenza, forse per la prima volta non sarà una parata di regime. Una vivace pattuglia paulista potrebbe rovinare la festa.
Tuttavia dobbiamo prendere in considerazione un elemento contrario: McCain ha "già vinto" la nomination, eppure quasi 600.000 persone sono andate a votarlo.
In misura diversa, due scelte di massa, ma di segno opposto: il voto paulista è un investimento sul futuro, un voto di speranza. Il voto a McCain è quello dell'America arroccata, che ha paura.
Il messaggio della paura vince. Questo è il fattore trainante del voto americano, che anche Hillary Clinton ha adottato, benchè le venga rinfacciato come suo marito abbia sempre polemizzato contro i politici che fanno appello alle paure.
Niente da fare. E forse grazie anche alla mastelliana trasmigrazione di neocon in corso, ecco negli ultimi giorni che Hillary/Hitlery si produce nello spot qui sotto che non fa rimpiangere Rudolph/Adolph. Persino la voce fuori campo ricorda quella di Giuliani. Paura e ancora paura. E compare Osama per la prima volta nella campagna democratica.




Dalla paura di tutti nasce nella tirannide la viltà dei più. (Alfieri)

martedì 22 aprile 2008

Ron Paul all'assalto del Gop

Manifesto paulista in Pennsylvania.

"...non è ancora finita. Se fai la campagna elettorale solo per ottenere il potere, allora è un conto. Se invece fai una campagna elettorale per cambiare il modo di pensare e il futuro della nostra nazione, allora la campagna non finisce mai".

Queste parole di Ron Paul, pronunciate poco più di un mese fa, rappresentano bene lo spirito con cui prosegue la primavera paulista.
Il percorso è accidentato da confuse e poco accattivanti dispute interne al Partito Repubblicano. E' l'aspetto "normale" dell'attivismo politico. Ma l'aspetto straordinario sta nel fatto che il movimento di Ron Paul vuole assolutamente insediarsi all'interno della struttura di partito. Sia di monito per noi lamentosi italiani!...Per saperne qualcosa bisogna seguire cronache locali in ordine sparso, frammentarie, da cui si evincono scontri anche duri, come in Florida, dove i sostenitori di McCain (e dello status quo) hanno tentato di negare fisicamente spazio ai paulisti nelle convention repubblicane.
In Pennsylvania oggi 22 Aprile ci sono le primarie, anche dei repubblicani. Agli atti di questa tragica esperienza di "democrazia", si aggiunge oggi l'ennesima bizzarria: i 61 delegati da eleggere non sono indicati sotto il nome di Paul o di McCain e anche gli addetti ai lavori denunciano confusione. E come già altre volte, sulla scheda ci saranno anche nomi di candidati ritirati. Ron Paul comunque sta diffondendo pubblicità per le indicazioni di voto, segno che vuole assolutamente portare alla designazione finale la minoranza più ampia e agguerrita possibile.
Paulisti cocciuti, che pensano al futuro, come dice Ron, e non alla imminente battaglia per la Casa Bianca...anche se...c'è chi non dispera! Infatti continuano a circolare tesi sulla "convention spaccata" o sulla possibilità che i delegati alla fine rigettino McCain. Se ne fa portavoce il sito Nolan Chart, che si è sempre distinto per uno zelo alla causa quasi oltre ogni ragionevolezza, ma che ieri è stato ripreso anche da Michael Nystrom su Dailypaul. Ne lasciamo la lettura ai più appassionati.

lunedì 21 aprile 2008

Paulisti e papi: senza cena.

Il blog dell'autorevole Lew Rockwell, storico collaboratore di Ron Paul, ci dice la sua sul viaggio di Benedetto XVI negli Stati Uniti attraverso un dettaglio forse più importante di quel che sembra: il papa non ha partecipato alla cena indetta in suo onore alla Casa Bianca. (nei link una gustosa ricostruzione).

Scrive lapidario Rockwell:
"Eroico.
Il Papa evita una cena di Bush in suo onore. Vedremo Benedetto XVI parlare con Bush, ma non assisteremo ad un evento di PR della Casa Bianca organizzato dal guerrafondaio-in-capo."
Ecco poi la traduzione dell'arguto passo di un altro commentatore sempre sul sito di Rockwell:
(...) "Parlando di santi: Papa Benedetto è negli Stati Uniti questa settimana, e non sembra disponibile a canonizzare George W. Bush, almeno subito. Infatti, Benedetto non parteciperà nemmeno alla cena di Stato che si tiene in suo onore alla Casa Bianca. Benedetto farà la sua parte nel combattere le forze del male, dicendo che non dobbiamo avere paura. Benedetto dirà anche, ancora una volta, che la religione non deve essere usata per incitare alla violenza. I grandi intellettuali neocon diranno che Benedetto si erge contro l'islamofascismo e Ahmadinejad in Iran (...)
Il più grande ostacolo per simili guerrafondai è uno come il Papa, il cui patriottismo inizia e termina con il Regno di Dio, e il cui messaggio è indirizzato, non meno che ad altri, alle nazioni occidentali che cercano di imporre la "democrazia" (una falsa religione) agli altri, attraverso la violenza. "




"...devo scappare, stasera proprio non posso..."

La vicenda della cena forse è sfuggita ai più, ma sicuramente non alle diplomazie che decifrano i particolari in vista di strategie impensabili.
Ma un coperto tolto dalla tavola all'ultimo minuto in fondo è poca cosa: come dimenticare Condoleeza Rice, che in Vaticano non ha potuto prendere nemmeno un tramezzino in piedi? Infatti, sul finire dell'estate scorsa, forse presa da un momentaneo e particolare slancio verso l'Iran, chiese insistentemente di essere ricevuta da Benedetto XVI, per parlargliene: si sentì rispondere "il papa è in ferie". (A Castel Gandolfo).


(post dedicato a l.w. autore della celeberrima rubrica "umorismo vaticano")

giovedì 17 aprile 2008

Ron Paul si clona ... addio neocons !

Eccoli, alcuni dei Ron Paul Republicans... la Ron Paul Revolution si materialiizza

Chiedo scusa ai nostri lettori per un silenzio che è durato oramai più di un mese.

Il percorso delle primarie e dei caucus è stato talmente accidentato che mi ha veramente rattristato e scoraggiato assai. Non parliamo poi del fatto di vedere i contributi alla la campagna ufficiale praticamente azzerarsi verso fine febbraio; una fine, quasi da un giorno all’altro, dei dibattiti televisivi repubblicani; e, “amaris” in fundo, cosa che più di ogni altra mi ha fatto e continua a farmi saltare i nervi, che addirittura con due soli repubblicani in gara per la presidenza, la gran parte dei media continui a fare una croce nera su Ron Paul e la sua candidatura.

Mi sto pian pianino riprendendo dalla forte delusione e cerco di capire cosa sta succedendo ora nel movimento Paulista.

Il sorriso mi sta ritornando sul viso, anche se è un poco amaro: mi proccupa che alla Casa Bianca, tra il 2009 ed il 2012, risiederà una persona meno politicamente e umanamente dotata del Dottore.

Qualche riflessione dunque su che svolta stia prendendo l’affare Ron Paul, cosa sta accadendo...

In generale, si può dire che la Ron Paul Revolution si sta trasformando. Ho l’impressione che il lombrico stia per divenire farfalla, anche se per ora il lombrico si è sotterrato è c’è un silenzio profondo sulla sua ubicazione.

Ritorniamo al dunque:

Ron ha ripreso il suo Texas con una vittoria schiacciante, evviva !

Su PaulCongress.com (vedi foto) troverete una lista impressionante di persone che hanno lanciato la loro candidatura per varie funzioni politiche, soprattutto al Congresso ed al Senato USA (ed alcuni di loro hanno già vinto l’elezione!) e che modellano la loro politica su quella di Ron Paul, chi parzialmente e chi totalmente. L’appoggio che potranno dare a Ron, e l’ondata di facce fresche e piene di constituzionalismo, non-interventismo, abbassamento delle spese federali eccetera, insomma, una sana dose di libertarismo, potrebbero fare tanto bene alla politica americana. Chissà, se numerosi e ben organizzati, faranno anche da bilancia e/o punto di riferimento/riflessione per il nuovo Presidente (ammesso che questo Presidente ascolti veramente i Deputati e Senatori!).

Ron continua a parlare ovunque. In TV, radio, nei campus universitari ed altrove. Il suo ritmo è tuttora da capogiro. Quasi ogni giorno, navigando su RonPaulAudio.com, trovo un nuovo clip da ascoltare, e devo dire che il Dottore sembri diventare più vispo ed eloquente di giorno in giorno (cosa tosta per chi è obbligato, per di più, di ripetere quasi sempre le stesse cose).

Spero tanto che Ron riesca a trovare un modo per avere un dibattito con McCain. Difficile che McCannon accetterà, sapendo benissimo che Ron lo sbatterà a destra ed a sinistra su ogni possibile aspetto di politica interna ed estera, ma aspettiamo e vediamo. In qualche modo, dovrebbe essere possibile forzare un dibattito tra i due.

Infine, c’è BreakTheMatrix.com, un’iniziativa interessantissima nella quale è coinvolto anche Trevor Lyman (ideatore del Blimp e le MoneyBombs), che è praticamente una nuovo network mediatico. Questa impresa, Basic Media, creerà, costruirà e metterà in contatto stazioni radio e TV che promuovono idee politiche non-mainstream e basate che in Internet basate in tutto il mondo. Basic Media si occuperà di creare una diffusione massimale di programmi che coinvolgeranno tutti questi attori. Anche se per ora la cosa mi suona un poco vaga, non vedo l’ora, dato che ho molto apprezzato gli esperimenti con RonPaulRadio, RonPaulAudio, JUSTIN.tv ecc.! Chissà, un nuovo fenomeno tipo YouTube ... ma più serio, che parla di Gandhi, Paul, King ed altri in un fiato? Non sarebbe mica male.


Cari lettori, voi siete al corrente di altre iniziative? Via libera all’educazione reciproca e alla discussione !
Francesco


*****


Cari tutti,
non so voi, ma io, per antico vizio, mi son fatto trascinare dentro la campagna elettorale italiana, certo meno entusiasmante -e meno determinante- di quella americana. Le nostre elezioni sono state decise all'improvviso proprio quando Ron Paul volgeva alla riconquista del seggio al Congresso e ad una partecipazione alle primarie simbolica ma letteralmente lungi mirante.
Francesco ha ben descritto la situazione di quest'ultimo mese paulista e trovo entusiasmante che alcuni del suo movimento arrivino in parlamento!
Nei prossimi giorni cercherò con calma di raccogliere e pubblicare nuovi spunti dalla storia paulista. Sarà impossibile tornare ai ritmi insonni tenuti tra fine Ottobre e Febbraio, che mi hanno veramente stroncato, ma farò il possibile, grazie soprattutto a Francesco, anima fedele e fuoco sotterraneo di questo blog, che mi ha sferzato per la seconda volta a giocare la partita di Ron Paul.
Grazie all'entusiasmo di tutti, grazie e scuse in particolare a Francesco Rossi e a Mirko, che avevano dato ottimi contributi -che non andranno persi!- proprio nel momento in cui stava calando il mio impegno.
Nei commenti agli ultimi post ritornava la discussione sui "paralleli" possibili tra le posizioni di Ron Paul e la politica italiana, su come attivare una sorta di movimento paulista qui da noi.
Vedo difficile il passaggio alla politica attiva, come nel caso dei signori della foto sopra: loro almeno vengono da un movimento già esistente e hanno un leader in ottima forma. Sarebbe già bello continuare una discussione tematica e formativa, oltre le elezioni americane.
Il mio scetticismo deriva dall'osservazione in Italia della "galassia" critica al "sistema", che in real life si aggrega principalmente a movimenti di estrema destra e sinistra, nel davvero minuscolo ambito libertario, e in parti del mondo cattolico che invece si guardano bene dall'attivismo politico.
Queste aree che esercitano critiche simili su argomenti non secondari quali politica estera e predominio di "poteri forti", specie finanziari, dimostrano poi in pratica di essere difficilmente componibili, a differenza di quanto è cominciato a succedere in America intorno a Ron. Comunque spero si riprenda il dibattito e sarò felice se qualcuno mi smentirà!
Intanto mentre noi dormivamo, c'era chi lavorava per noi: qualche giorno fa Luogocomune ha pubblicato un intervento di Paul, piuttosto impegnativo come sempre quando si tratta di economia.
Buona lettura e a presto!


Andrea