domenica 2 dicembre 2007

Ron Paul prende "il volo". Cnn ancora sotto accusa


Mentre il vulcano dei paulisti è una continua esplosione di iniziative (come quella del dirigibile nella foto sopra) e concentra l'attenzione sulla partecipazione al voto in Iowa il 3 gennaio, diamo ancora una segnalazione del “problema media”, questa volta è la critica di un grande giornale “progressista”. Non solo i paulisti si arrabbiano, guardate come il Los Angeles Times traduce l'acronimo CNN nel titolo!

Los Angeles Times – “CNN: Corrupt News Network”

1 Dicembre 2007

(tradotto e riassunto da Francesco)

Gli Usa sono in guerra nel Medio Oriente e nell’Asia Centrale, l’economia sta soffrendo, il prezzo del petrolio continua la sua corsa verso i cento dollari al barile ed un numero sempre crescente di cittadini statunitensi non si può permettersi una malattia che costi più di un’aspirina e di un buon riposo.
Ma l
a Cnn riunisce i candidati repubblicani alla presidenza per quello che osano chiamare un dibattito, e non ci propina altro che una discussione su immigrazione, fede nella letteralità della Bibbia o meno, il diritto di sventolare la bandiera Confederale e la domanda sul baseball a Giuliani.

Questo disastro mascherato da dibattito presidenziale solleva pesanti quesiti sulla capacita` della Cnn di comportarsi in maniera etica e professionale nel suo ruolo politico conferitole dai partiti, repubblicano e democratico.
Scegliere un presidente è, ora piu`che mai, questione di vita e di morte. Un azienda di informazione, quando interviene nel processo politico, come la Cnn ha fatto lo scorso 28 novembre, ha la responsabilita` di operare in maniera neutrale. Considerando pero` la performance di Cnn, gli aggettivi che saltano in mente sono alquanto diversi, “incompetenza” e “corruzione”.
Corruzione e` una parola molto aspra e dura, ma consideriamo i seguenti fatti. Il fattore show del dibattito erano le domande selezionate dagli oltre 5,000 video di YouTube inviati a Cnn. Selezionati pero`dalla Cnn. Questo processo pone seri dubbi sulla pretesa della Cnn di farsi vox populi grazie alla connessione con YouTube. Chiunque abbia fatto le domande, infatti, perde ogni rilevanza. La scelta operata dimostra che è la Cnn a formularle, nonostante la partecipazione degli utenti di Youtube.
E` qui che cominciano le grane per la Cnn. Per cominciare, la decisione di investire i primi 35 minuti di questo dibattito cruciale su un singolo tema, l’immigrazione, quando i poll mostrano che per il 96% degli statunitensi questo tema non e` il piu` scottante della campagna elettorale.
A dire la verita`, il poll piu` recente, condotto tra l’altro da un’istituto impeccabile, Pew, ha rilevato che, con ampio margine, la guerra in Iraq è il tema numero uno, seguito dall’economia, dalla sanita` e dai prezzi dell’energia. Andando per categorie, il 40% crede che sia la politca estera a contare piu` di ogni alto tema, ed il 31% l’economia.
A meno che crediate che le domande di YouTube trasmesse siano sostanzialmente diverse da quello che pensano tutti gli altri americani, sembra abbastanza evidente che la Cnn abbia ignorato questi temi complessi ed assai rilevanti per far spazio a temi che interessano alla Cnn solamente.
Inoltre, non dovremmo assolutamente chiedere le convinzioni religiose dei candidati! Non e` affare nostro se credono o meno che Maria sia vergine, che Dio abbia trasmesso o meno la Torah in forma orale a Mose` sul Sinai ed altre domande simili. Questo punto e` importante dato che la Cnn ha spremuto la questione religiosa in modo veramente fastidioso, e sembrava chiaramente orientata verso Mitt Romney e Mike Huckabee [due candidati repubblicani caratterizzati religiosamente: Romney mormone, Huckabee pastore protestante]. Per scelte della Cnn, si tentava di denigrare Romney e di aiutare Huckabee, gia` indicato dai media come “candidato del mese”. Comunque la si veda, la Cnn ha mancato gravemente nelle sue responsabilità verso la politica. Sta ora alle leadership dei due partiti il dovere di escludere Cnn dal processo elettorale.

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