Il “Ron Paul blimp”, maxi-dirigibile di 70 metri, è pronto per l'inaugurazione ufficiale di Lunedì prossimo.
Giorni fa, quando l'idea e i primi fotomontaggi del blimp hanno cominciato a circolare, al nostro entusiasmo per Ron Paul si è andato mescolando stupore e poi ancora stupore: tornavamo a guardare quelle foto delle città americane con il loro bel blimp nel cielo. Noi, come migliaia e migliaia di adulti americani, siamo tornati bambini di fronte al dirigibile. Curioso, enorme pallone volante che nell'infanzia, e anche dopo, solo all'idea ci lasciava a bocca aperta, sognanti, affascinati da quella “conquista del cielo” pionieristica e così soft, niente razzi, velocità, rumore: un dolce staccarsi da terra ed ecco che la bellezza del creato e l'opera dell'uomo scorrono lentamente davanti ai nostri occhi da quel punto di vista celeste. La gioia del volo si accorda al desiderio di osservare il mondo e la vita da un angolo visuale, reale e metaforico, più ampio e distaccato.
Sul dirigibile paulita stupore di bambini e profonde esigenze d'animo, entrambi fattori dello spirito e poco misurabili, salgono insieme a più definite e concrete pretese politiche, espresse con volitiva serenità e talora anche con rabbia, fattori tipici di una campagna elettorale.
Il gioiello volante sembra librarsi grazie al flusso degli umani desideri tra cielo e terra. In esso si accentua, in maniera davvero originale e imprevista, la simbologia della speranza già così presente in quest'avventura politica. Ron Paul stesso, quasi mitizzato, appare un'icona di speranza.
Ma che rapporto c'è tra speranza e politica? La politica rappresenta adeguatamente la speranza umana?
In proposito un caro lettore del nostro blog ci segnala un breve e denso pensiero del Papa tratto dalla sua ultima lettera enciclica. Benedetto XVI scrive, tra l'altro, che se la nostra speranza è riposta solo in quello che ci può offrire la politica, presto saremo disperati. E' un sano avvertimento: non possiamo caricare esageratamente delle nostre speranze la politica o un singolo leader, quando anche si chiami Ron Paul.
Un risultato politico non può essere il metro della nostra affermazione, il riscatto delle nostre fatiche, la ricompensa dei torti subiti, l'ultima sentenza della giustizia cercata. L'osservazione del Papa certo è tipica di chi ragiona nella prospettiva religiosa della felicità eterna, ma anche i non credenti conoscono il brusco risveglio di chi sogna un paradiso realizzato in terra.
Teniamo in conto la riflessione papale e nel contempo siamo fiduciosi del fatto che né Ron Paul né il suo “popolo” cadano in qualche pericolosa utopia. Lo stesso “libertarismo”, che scalda molti cuori, e che in teoria confida troppo sulla virtù umana nell'esercizio della libertà, nel pensiero paulista ci sembra discretamente mitigato da principi che non sono puramente individualisti.
Inoltre Ron Paul manifesta una modestia sincera, non cercata, rifugge dalla personalizzazione, richiama alla condivisione degli obiettivi, e senza doverlo affermare retoricamente, trasmette il senso di una leadership vissuta come servizio. Il popolo di Ron ci appare rasserenante e di rado in quei volti vediamo prevalere cattiveria o fanatismo: di solito incontriamo gioia e sorrisi disarmanti. L'impegno politico di questi bravi americani ci richiama alla mente una bella espressione di Tolkien, quando dice: “Non tocca a noi dominare tutte le maree del mondo; il nostro compito è di fare il possibile per la salvezza degli anni in cui viviamo, sradicando il male dai campi che conosciamo, al fine di lasciare a quelli che verranno dopo di noi terra sana e pulita da coltivare. Ma il tempo che avranno non dipende da noi.”
Allora crediamo che il viaggio del blimp rappresenti una festa dentro una storia di responsabilità e speranza, e che l'avventura di Ron Paul non sia la speranza, ma esista proprio perchè moltissime persone vivono una prospettiva di speranza. Tale dimensione permette il fiorire di una grande e creativa operosità politica, ovvero un modo di fare il possibile per la salvezza degli anni in cui viviamo. E' un'urgenza di operare drammatica anche, ma che non si esaurisce in se stessa ed è lietamente lontana dal cupo millenarismo da scontro finale, che purtoppo è diffuso oggi nella cultura e nella religiosità americane.
Francesco & Andrea
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Torniamo a qualche aspetto di blimp-cronaca.
Alla mezzanotte di ieri sono stati raccolti già duecentomila dollari per finanziare il progetto. Il volo, che sarà a bassa quota sulla costa orientale, Virginia, Washington, New York, Boston, New Hampshire, sarà osservato da milioni di abitanti col naso all'insù, e la ricaduta informativa sul primo dirigibile “presidenziale” della storia sarà enorme, equivalente a milioni di dollari di pubblicità non spesi.
Stavamo per scrivere “Anche se i media decidessero di ignorare il fenomeno...” quando abbiamo trovato il primo servizio della Cnn sul blimp che pubblichiamo qui sotto. In studio c'è Wolf Blitzer, che nonostante tutte le polemiche con la Cnn viene visto come un bonaccione, ormai adottato dai paulisti come mr. Amazing! Amazing! perchè ripete spesso questa parola ed in particolare la usò per descrivere la stupefacente colletta del 5 novembre scorso.
Che il volo cominci!
5 commenti:
A parte tutto, siete molto bravi nella scelta delle citazioni :-), (e mi riferisco sia al Tolkien di oggi che all'Eisenhower di qualche giorno fa)
Complimenti per il blog, interessante e con un bel tono.
Anche incollare gli spezzoni CNN e' IMO una ottima scelta.
Ciao
Ema
Ema, come sarebbe a dire a parte tutto?! :-)
comunque per il tono ringrazia Francesco che placa i miei bolori, sai bene che io avrei fatto un blog assetato di sangue :-)
Quando gli spiegherò che di solito sei uno stroncatore esigentissimo, sarà contento due volte, il franceschiello!
ciao
aspettiamo da te interventi che saranno ripresi dal NYT!
ciao,
voglio fare i complimenti per il blog, che è davvero ben fatto, e ovviamente tratta un argomento a me molto caro.
Invito tutti a partecipare al forum POL, specialemnte al forum libertario:
http://www.politicaonline.net/forum/forumdisplay.php?s=&daysprune=&f=85
spero di vedere più gente possibile e ovviamente sempre più gente che si avvicni al libertarismo.
saluti
Che il volo cominci!
Grazie per la citazione implicita, ma non volevo sminuirne Ron Paul, bensì la politica. Volevo insomma dire, con l'avallo di quel passo, che, anche se il partito candida Rudy Giuliani, anziché Ron Paul, noi siamo autorizzati a sperare, anche oltre lo sperabile.
E ti dirò pure che, ormai da anni, avevo smesso - peccaminosamente - di sperare.
> agliuto
ottima la tua postilla, immaginavo che non fosse diretta a RP.
Noi abbiamo colto quella parte del messaggio che invita ad un entusiasmo coi piedi per terra e senso di misura.
E poi un po' ci viene l'ansia che a prima vista il nostro sembri un blog da tifo politico, dato che ce ne sono tanti.
Avremmo la sconsiderata ambizione di riportare ogni cosa al suo posto, come abbiamo tentato di spiegare nel post.
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