venerdì 23 novembre 2007

Vite parallele: Australia

Si vota domani in Australia. I giornali riferiscono che i conservatori perderanno dopo 16 anni, per tre motivi principalmente: la partecipazione alla guerra infinita, (ancora un soldato ucciso in Afghanistan ieri) ritenuta foriera di pericoli in patria; l'aumento dei tassi che impedisce di pagare i mutui immobiliari; il calo del potere d'acquisto. La globalizzazione ci fa assomigliare tutti, questa dall'Australia più che una notizia è una conferma.
Il parallelo interessante con Ron Paul riguarda la svolta internettiana della campagna elettorale, che aumenta la trasparenza togliendo i filtri di giornali e tv, diminuisce i costi rovinosi tipici di ogni elezione e aumenta la partecipazione popolare, appena si sappia leggere, scrivere e aprire un pc.


Il primo ministro australiano Howard con Bush


Il Sole 24 Ore
Le elezioni australiane si giocano sulla Rete
di Barbara Pezzotti


Sui blog impazzano commenti, analisi e programmi politici. Laburisti in testa con il 55% nei sondaggi


Le elezioni australiane si giocano sulla Rete. Mai come prima partiti politici, gruppi di pressione, associazioni e comuni elettori si sono incontrati sul Web per dibattere temi caldi e fare propaganda in vista della battaglia elettorale che si terrà sabato prossimo e vedrà scontrarsi l'attuale primo ministro, il liberale John Howard, e il laburista Kevin Rudd. È stato un vero e proprio boom, quello di Internet, che ha coinvolto anche i giovani e i normalmente disinteressati alla politica, ampliando e vivacizzando un dibattito che altrimenti sarebbe risultato noioso e scontato.
Già prima dell'annuncio ufficiale della data delle elezioni (avvenuta sei settimane fa), website come MyElection.au, MySpace's Impact, Kevin07.com e Google's Election 2007 hanno aperto i battenti, promuovendo blog e infiammando la polemica sui programmi elettorali economici delle due compagini politiche, giudicati troppo simili. A tenere il banco sono stati soprattutto il tema ambientale e la guerra in Iraq (alla quale l'Australia partecipa, al fianco degli Usa con 850 truppe dislocate nell'area). "Noi stessi siamo rimasti sorpresi dall'enorme quantità di blog, commenti e analisi da parte degli elettori" ha commentato Rob Shilkin, capo della comunicazione corporate di Google Australia.You Tube, sempre posseduta da Google, ha giocato un ruolo di primo piano nella campagna digitale con gli stessi candidati che hanno deciso di utilizzare questo popolare sito per fare annunci in anteprima. Non sempre con risultati positivi, però.
Famosa, per il suo effetto boomerang, è stata la scelta di Howard, a metà luglio, di comunicare ai giovani surfisti del Web le sue idee e i suoi piani sul futuro ambientale del Paese. Il primo ministro, 68 anni, accusato di essere un politico della vecchia guardia, aveva cercato in questo modo di catturare la giovane audience della rivoluzione digitale. La valanga di commenti, per la maggior parte negativi e pesantemente ironici, hanno però costretto il primo ministro a ritirare il video da YouTube a tempi di record. Secondo gli ultimi sondaggi, i Laburisti dovrebbero vincere le elezioni con il 55% dei voti, contro il 45% ottenuto dai Liberali.


2 commenti:

Lorenzo D'Amelio ha detto...

Ancora credono di poter dire le proprie stronzate senza che vengano giudicati, non conoscono bene la Rete. Per fortuna che però almeno certe elezioni si provano a farle in questo modo. I confronti politici in Rete trovo siano molto utili per la trasparenza pressochè assoluta del mezzo. Forse nel 2028 anche in Italia potremo farle.. :P

Andrea ha detto...

Ciao Lorenzo!
Cogli bene l'aspetto che io non avevo commentato. Infatti il premier australiano ha fatto un'ottima scelta di metodo investendo sulla web-politic.
Diamogli solo atto di aver rischiato. E' stato sonoramente bocciato, è la democrazia.
Non tutti sono Ron Paul ;-)