giovedì 1 novembre 2007

Ron Paul stroncato just in TIME

Time Warner Cnn. Sede, New York.


E' arrivato Time. Il prestigioso, il più letto, quello che dà le copertine come titoli di baronetto, nella democratica America. Oggi la copertina online, più effimera di quella cartacea, tocca a Ron Paul. Nessuna illusione però: l'organo del colossale gruppo Time-Warner-Cnn non consacra, stronca. Sì, ammette, il fenomeno esiste, non è uno scherzo, quindi ne parliamo. Ma non vorrete mica prenderlo sul serio? Ron Paul raduna folle di universitari nello Iowa? “Sono nerds” quei secchioni un po' sfigati, che solo loro possono fare domande astruse sulla Banca Centrale...Ma che importa ai lettori (e agli editori) di Time della Banca Centrale? “L'essere nerd conferisce al semplice messaggio di Paul un'aura di credibilità”. Ron Paul “ha un sorriso a mascella caduta che non si vede facilmente, a parte i bambini di cinque anni e i Muppets”. E ancora: “Mette l'autografo sulla Costituzione come Tommy Lee firma i seni delle ammiratrici”, “Il suo messaggio può attirare solo seguaci simpaticamente bizzarri. C'è gente che crede che l'11 Settembre sia stato un complotto interno. E questi sono anche anarchici, organizzano eventi per il 5 Novembre” (il giorno della congiura delle polveri, e dell'eroe del fumetto e del film V for Vendetta, il cui V-logo è stato portato in Italia dagli organizzatori del V-day).
Infine, arriva il funzionario di partito con un fegato così: “a questa gente piace Ron Paul solo perchè gli sembra il candidato più anti-establishment, il più divertente da guardare durante i dibattiti alla Camera, e poi dire “Ehi, Washington, ma vaffan...”
L'articolo si chiude senza neanche un cenno all'Iraq. Time è l'establishment, non può dar voce all'unico candidato contro le guerre americane, neanche per sfotterlo. Per oggi abbiamo scherzato abbastanza, il servizio è finito. Nella slide a fianco, Mikhail Gorbachev è il testimonial delle borse Louis Vuitton. Lui sì che è uno statista.



Mikhail Gorbachev per Luis Vuitton.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Il giornalismo ancora una volta ha la capacità di dare l'immagine che vuole a chiunque.
Penso che la forza dei sostenitori di Ron Paul sia anche quella di essere consci che il Mainstream Media non dice mai, e dico MAI, la pura verità sui candidati.
Creare informazione per sostituire quella già controllata: a questo serve anche Internet, a questo deve molto Ron Paul...in bocca al lupo a lui, di cuore!
Teba

Andrea ha detto...

Teba,
sì, il giornalismo non è altro che un pezzo di quella che in Italia ora si usa chiamare la "casta".
Il movimento per Ron Paul credo sarà il modello di azione giusto per il futuro. Si può squarciare il paravento politico del potere, che lo si chiami liberale, o (social)democratico, comunque contro gli interessi dei popoli.
E vigilare che i Bush di turno, o la par condicio censoria di Frattini e Prodi-Levi non riescano a far tacere internet.