sabato 9 febbraio 2008

Fiori di caucus

Oggi si tengono i caucus negli stati di Washington e Kansas. In Louisiana c'è la primaria che fa seguito al caucus del 22 Gennaio, del quale nessuno ha capito più nulla, con i suoi probabili imbrogli, il “listone tutti-contro Paul” e la difficoltà di attribuire i delegati che per statuto non sono vincolati. La Ron Paul campaign prudentemente se ne attribuisce tre sicuri, che concorrerebbero al famoso numero di 42, che nessun altro riporta.
Il Kansas assegna 36 delegati: anche qui regole “arcane”, qualche seggio dovrebbe essere assegnato in una convention successiva. E' terra favorevole ad Huckabee, comunque il primo non prende tutto.
Il Washington (Seattle, Nord-Pacifico) invece dovrebbe vedere Ron Paul meglio piazzato. Romney qui teoricamente era favorito rispetto a McCain. Visto che si è appena ritirato con clamore, speriamo che chi vota se ne sia accorto. Siamo freschi delle migliaia di voti inutili dati al ritirato Giuliani e addirittura a Thompson, che nel suo Tennessee ha preso l'8% pur essendo fuori da un pezzo. E' una delle tante genialità del “sistema democratico” e della sua appendice di disinformazia che vogliono dare lezioni al mondo.
L'ultima ora ci aggiunge questa perla: è caos in Washington perché i media stanno dando errati orari dei caucus, i quali peraltro pare che chiuderanno all'assurda ora delle 13!!
Speriamo inoltre che gli orfani di Romney almeno non scelgano McCain, dopo averlo tanto combattuto. Tuttavia nelle elezioni, anche quelle non taroccate, non ci si può stupire mai di niente: la razionalità e l'urna si trascinano un conflitto che ha del mistero.

Attorno al fattore quorum-McCain gira la seconda fase di primarie. Ci sono voci e conti molto ottimisti, forse troppo, dal nostro punto di vista. Comunque per McCannon non sarà una passeggiata come i media vogliono far credere. Tutto un mondo conservatore americano non lo vuole votare, e anche se si orienterà su HB piuttosto che su Paul, resta il fatto che quota 1191 non è così vicina ai 706 (ma forse meno) delegati attribuiti oggi al pupillo di Kissinger. Di HB peraltro va detta la grande opacità con cui continua la gara, senza soldi ma col credito di un ente che a Kissinger è vicino, il Cfr: HB ne ha nominato il presidente Richard Haas suo consigliere per la politica estera. E si sa che farebbe carte false per diventare il vice di Mc. Perciò i voti dati a lui sono l'inconsapevole tradimento dell'elettorato sudista, evangelico e conservatore. Proverbio del giorno: un voto per HB è un voto per Mc che è un voto per Hillary (così su Rockwell).



Huck, due, tre!


Dopo il supermartedì ci sono stati due importanti interventi pubblici di Ron Paul come ospite, ed in entrambi, come è stato scritto anche qui nei commenti, il nostro è apparso in forma smagliante. Quanto all'esito, ritengo un po' sopravvalutato il successo alla conferenza dell'Unione dei Conservatori: è sì la più grande associazione che fiancheggia il Partito Repubblicano, ma la sala ha visto susseguirsi i fans del candidato di turno. Ieri hanno fatto tremare i muri per la gioia di salutare Bush, al grido di “quattro anni ancora!”.
Mi pare molto più importante invece l'intervento ieri di Paul davanti all'assemblea finora più vasta di tutta la campagna elettorale e forse della sua carriera: più di 8000 persone, quasi tutti studenti della Liberty University che ha organizzato l'evento in Virginia (dove si tiene la primaria il 12 Febbraio, 63 delegati). Uno Stato importante, che gravita sulla vicina Washington. Un ambiente accademico già vicino ai Bush nella grande università di stampo fortemente neocristiano e conservatore. E' in questi terreni che la ventata di razionalità di Ron Paul può creare innesti fecondi e dove la Ron Paul Spring può sbocciare: qui si coltiva l'America di domani. Cercheremo di tornare in tema dopo questa tornata elettorale.




5 commenti:

Anonimo ha detto...

Buon pazzo, bravo Andrea. Un pò di sondaggi inoltre non fanno mai male. Ora guardo ch si dice sul Kansas.

www.michelepisano1988.ilcannocchiale.it

Anonimo ha detto...

da quello che ho capito,c'è il rischio che MC prenda il 50% in Louisiana e che si prenda tutti i delegati temo,dal poco che ho capito del gran caos che han compinato...
speriamo bene...
p.s. avete mica qualche sondaggio sul Texas?
Lollo

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, io continuo a vedere, come poi mi conferma Andrea nel suo post, un Ron Paul davvero in forma smagliante e molto, molto attivo su piu' fronti!!! E' questo che mi piace di lui, guarda sempre avanti, non si chiede cosa e' successo ieri ma cosa fare per domani!!!

FORZA RON PAUL!!!

BREDA

www.noinatimale.it

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti,
un girno quando tutto sarà finito, qualcuno mi spiegerebbe le "arcane" regole che governano le primarie americane?

Mr.Blond

Andrea ha detto...

>Blond

mi sono messo a scrivere "arcane" da quando l'ha fatto il Los Angeles Times!
per dire, manco loro che fanno i giornalisti politici di mestiere riescono a capirci. E basta andare su qualche sito di stato del gop per farsi passare la voglia, ammesso che ci siano davvero le spiegazioni.