La vicenda cubana implica aspetti storici e politici molto complessi, difficilmente liquidabili con slogan tanto lapidari quanto fanatici, pro o contro Castro e il suo regime. Che resta regime illiberale ed è stato regime sanguinario, anche col contributo di Che Guevara, uno dei più atroci falsi miti contemporanei.
Tempo fa ho trovato un'affermazione di Raoul Castro sulle elezioni presidenziali negli Usa: “scegliere tra un repubblicano e un democratico? E' come scegliere tra me e mio fratello”. Putroppo non ho tenuto il link e ho perso la fonte: se qualcuno la ritrova, si può mettere agli atti un utile, divertente e amaro aforisma sulla politica contemporanea.
Già un paio di mesi fa -questo invece l'avevo salvato- un articolo di Granma, principale giornale cubano, dava positivo risalto alle posizioni di Ron Paul su Cuba, titolando “Un candidato repubblicano si distingue nella politica verso Cuba”: semplicemente le solite idee di Paul in politica estera.
Infatti così lo citava Granma: "Gli Americani vogliono la libertà di viaggiare e di commerciare con i loro vicini cubani, come sono liberi di viaggiare e di commerciare con il Vietnam e la Cina".
Ron Paul non attira i media del suo paese , benché sia deputato da lungo tempo (...) , qualcuno lo chiama «Dottor No » perché ha quasi sempre votato contro le decisioni di Bush: è stato il solo deputato repubblicano a votare «no» al cosiddetto "Patriot Act" e alla guerra in Irak. Si è opposto al fatto che gli Stati Uniti intervengano negli altri paesi e che le truppe americane siano i gendarmi del mondo. Si è anche opposto all'aumento di stipendio dei deputati, e chiede di limitare e smantellare agenzie come la Cia. (...)
(...)« Basta discutere di cosa è meglio per il popolo cubano. Che fine ha fatto la volontà del popolo degli Stati Uniti , che é assolutamente a favore della via diplomatica con Cuba?», si è chiesto Paul che, come molti membri del Congresso, vuole la normalizzazione delle relazioni con l'isola.
Cuba ha chiesto di togliere il blocco che subisce dal 1962 da parte degli Stati Uniti, citando davanti al Wto i principi di liberalizzazione commerciale propri di tale organizzazione.
Cuba ricorda agli altri membri che il Wto spinge per "l'eliminazione dei trattamenti discriminatori nelle relazioni commerciali internazionali."
Persino il quotidiano Miami Herald, in genere pancia a terra in favore degli ultraconservatori cubano-americani, ha sostenuto di recente che il viaggio dei fratelli Diaz Balart (famiglia di politici Usa di origine cubana, n.d.t.) in Ungheria, Polonia e Repubblica Ceca, in cerca di appoggio contro il governo cubano, rappresenta "una battaglia difficile. Nonostante che i paesi del vecchio blocco sovietico siano ricettivi, altri paesi in Europa e America Latina sono più scettici, e sostengono che le sanzioni degli Usa non funzionano e che sarebbe l'ora di migliorare le relazioni con L' Avana".
Ron Paul dichiara: "Basta con l'isteria sulla libertà dei Cubani – che non è nella responsabilità del nostro governo– e teniamo conto della libertà dei cittadini statunitensi."
(fine della citazione)
In un comunicato del 20 Febbraio Ron Paul, anche in qualità di membro della Commissione Esteri del parlamento, è ancora intervenuto su Cuba:
"Fidel Castro è un dittatore brutale che per cinquant'anni ha derubato il popolo cubano della sua libertà. Le sue dimissioni non significano la fine del comunismo a Cuba ma è un bene vederlo andare via.
L'addio di Castro fornisce all'America una grande opportunità per riflettere sull'attuale embargo commerciale contro l' isola nostra vicina.
Sono state concepite politiche per indebolire il regime di Castro, ma credo che in realtà lo abbiano aiutato a mantenere un rude controllo e gli abbiano permesso di tenere il suo potere per decenni, ben più di quello che sarebbe stato in grado di mantenere da solo.
Il libero commercio e un aperto scambio di informazioni sono gli strumenti migliori che l'America ha per combattere la tirannia internazionale.
Gli Stati Uniti dovrebbero rapidamente porre fine all'embargo commerciale verso Cuba.
I mercati cubani possono essere una buona piazza per i nostri agricoltori e per i prodotti delle nostre imprese. Allora il potere del libero mercato, nel tempo, potrebbe estendersi ai restanti regimi totalitari, ponendo fine al comunismo in occidente."
Il liberismo commerciale può avere tutti i limiti di cui anche qui si è accennato. Sicuramente però nei rapporti con queste nazioni, se praticato avrebbe evitato molte guerre e molti saccheggi dei popoli implicati, del "contribuente americano", come dice sempre Ron, e credo di non sbagliare, del contribuente europeo.
Ma una casta imbrogliona e parassita mondiale è incistata nei governi, e ci racconta che siamo in un sistema virtuoso, di libero commercio: hanno persino inventato il Wto per renderlo più libero. Infatti l'unico liberista credibile al mondo, Ron Paul, lo vuole abolire.