mercoledì 4 giugno 2008

Qualche riflessione a fine primarie...

Pfff, che stanchezza.

Sono rimasto sveglio per vedere su CNN i risultati delle ultime primarie americane.

Ovviamente, delle primarie repubblicane non si è per niente discusso. Figuriamoci, per un network televisivo medio l'ipotesi di pronunciare il nome di Ron Paul farà tremare lo stomaco, ma soprattutto la coscienza, di qualche dirigente cosiccome i loro giornalisti quasi tutti abituati a concentrarsi su scemenze e tafferugli politici anziché su temi sostanziosi. Su CNN dunque, pareva che esistesse solo il partito democratico.

Comunque, stamane su DailyPaul ho scoperto che Ron ha fatto il 15% nel South Dakota ed il 12 % nel New Mexico. Peccato, speravo in un piccolo miracolo, un risultato di almeno un quarto dei voti oppure, perchè no, un bel 30% !

Ma ritorniamo al dunque.

È stato interessante ieri notte, anzi, stamane, vedere gli speech di McCain, Clinton e Obama, che si susseguivano precisi come un orologio svizzero, nonostante i tre si trovassero in luoghi differenti.

I discorsi di McCain, Clinton e Obama

McCain riciclava tante frasi di Obama, parlava lento come la quaresima, in più faceva troppe pause e si esibiva in risate/smorfie orrende dopo ogni pugnalata verbale a Obama. Insomma, mi ha fatto un’impressione orribile. Dulcis in fundo, o meglio, amaris in fundo, nella sala dove parlava, non c’erano più di 100 persone... della quale almeno la metà si stava stufando a morte.

La Clinton è stata molto eloquente ed ha veramente entusiasmato la folla. Non ha dimostrato alcuna voglia di voler mollare, il che sicuramente farà arrabbiare tanti democratici e soprattutto i leader del partito. C’è da dire che si è comunque messa in discussione con i membri del suo staff, ed anche con altri ha dialogato su come proseguire. In effetti allora, un po` ha conceduto sta vittoria, ma mica tanto (e soprattutto non esplicitamente).

Obama, che ha parlato per ultimo, prima di tutto non riusciva a zittire gli applausi. Poi si è lanciato in uno speech dove si esibito ed esplicitamente profilato come candidato democratico alla Casa Bianca. In più, non solo è stato molto complimentoso e grazioso verso la Clinton, ma, con la stessa grazia, ha sparato qualche proiettile (seppure di gomma!) a McCannon. Il tutto è stato elettrizzante, come tanti dei suoi speech. Complimenti!

Insomma, la Clinton come vice non penso ci stia. Ha un carattere troppo forte per questo ruolo ed una testa tutta sua. Obama e lei si scontrerebbero troppo. Forse Segretario di Stato?

Per quanto riguarda la presidenza, penso che McCain, almeno nei dibattiti, abbia poche chance di spuntarla contro Obama. Il senatore dell'Illinois è più alto, più giovane, più eloquente, più bello e più impressionante sul palcoscenico. In più, i media, dopo un periodo di attacco sferrato contro Obama (ma anche contro la Clinton a volte), prima o poi lo lasceranno un po` in pace per stare alle calcagna di McCain. Il senatore dell’Arizona, negli ultimi mesi, è stato trattato dai media coi guanti di velluto, il che non durerà per sempre. Dimenticavo di dire che, anche se la convention repubblicana darà quasi sicuramente un “si” a McCain, non sarà unanime, anzi. Ci saranno MOLTI più delgati Paulisti del previsto, in tanti cercheranno la ribellione in favore del dottore, ed infine, cigliegina sulla torta, ci sarà una bella manifestazione con discorso di Ron nelle vicinanze, con sicuramente 2,3,4,5 o più volte i partecipanti all’intera convention. Con i numerosissimi media nazionali e mondiali presenti, la storia della Revolution finalmente uscirà fuori (anche se qualche accusa di razzismo e nepotismo la terranno dentro!) e commuoverà tantissimi, ma sarà troppo tardi per dare la nomination a Ron Paul.

Qualche predizione fino al 2012

E dopo? Io penso che, salvo (brutti) imprevisti, Barack Obama sarà il nuovo Presidente USA nel 2009, in una vittoria schiacciante sul partito repubblicano. Questo partito, dopo questo ennesimo arresto cardiaco, da moribondo che è, si lascerà finalmente curare da Ron, dai Ron Paul Republicans (i candidati al Congresso che sostegono le idee di Ron) e dai Paulisti con il defibrilatore? Io penso di si, perchè non ci sarà più nessuno così coraggioso da saltare sul Titanic dopo l’impatto con l’iceberg...


Con gli anni, si scoprirà che Obama è stato un Presidente in gamba, per giunta il primo di origine africane, significando un grande passo in avanti nella coscienza collettiva statunitense, con un’eloquenza che non si vedeva da JFK e voglia di misure bipartisan, ma che non riesce a contenere il deficit pubblico ed anzi, non taglia ma aumenta le spese; che non ritira le truppe americane dai 130 paesi del mondo nei quali si trovano; che continua ad imporre sanzioni ed embargo a paesi “nemici” ed a minacciarli nonostante tenda inizialmente ad aprire un sincero dialogo; che fermerà le sbandate più clamorose ma che non cancellerà del tutto le provisioni del Patriot Act, la torture, la dottrina sacrosanta del nemico del nemico che è nostro amico; che rallenterà ma non ce la farà a fermare la caduta del dollaro e dell’economia del paese perchè proporrà sempre ulteriori regolazioni, e non meno. Nel frattempo, il partito repubblicano sarà ritornato sinceramente alle proprie origini costituzionali, ed è così che è visto e voluto dai repubblicani di oggi. Il partito sarà dunque molto più maturo e pronto per affrontare una presidenza democratica la cui popolarità sarà in diminuzione.

Sarà dunque il 2012 l’anno buono per il partito repubblicano? Chissà, la cosa più importante è che il sistema politico sarà molto più impregnato di idee Pauliste, vecchie almeno duecent’anni, e che sembreranno “normali”.

Qualcuno (di noi) a questo punto si ricorderà con una lacrima ed un sorriso della vecchia volpe nella forma di un ginecologo del Texas che un giorno decise di interessarsi alla politica.

Grazie Ron, ho tanta speranza nel futuro degli Stati Uniti, anche senza la tua Presidenza. Non l’avrei mai detto !

Spero che tu viva ancora a lungo per poter finalmente raccogliere i frutti di questa Revolution.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so chi vincerà...l'anima americana penso sia abbastanza repubblicana, bisogna vedere se McCain avrà il carisma per trascinarla in massa al voto...forse con l'aiuto di HB...ma ne dubito...

Probabilmente vincerà Obama, se non altro per la (finta)
alternanza, e vista l'immagine di (finto) "rivoluzionario" ,di cambiamento,di novità e di "progresso" che ,nonostante critiche e pettegolezzi vari,i media gli stanno dipingendo sopra a livello mondiale, e probabilmente durerà 8 anni,vista la lunga luna di miele che in genere gli USA hanno cn i propri Presidenti.
Obama temo sia un campione di marketing e di immagine,fortemente carismatico, con discorsi a volte pieni di parole che vogliono dire tutto e non vogliono dire niente, tipo cambiamento, progresso dinamismo,libertà etc...( è quello che funziona in politica...),ma alla fine credo anche io che la situazione non cambierà molto nei campi citati nel tuo post (guerre,embarghi,Patriot act etc..), nonostante verrà dipinto dai media come un rivoluzionario o un nuovo JFK,magari anche grazie a azioni puramente simboliche...
Nel 2012, o piu probabilmente 2016, torneranno i Repubblicani, sperando che il vero "rivoluzionario" Ron Paul sia riuscito, grazie alla sua piccola armata di sostenitori, se non a far salire suo figlio Rand alla Casa Bianca, almeno in parte a rinnovare e penetrare in profondità nel GOP.
Io la vedo difficile, se non altro perchè il sistema ed i media che lo proteggono e rafforzano ha tutto l'interesse a mantenere la situazione stabile, a cambiare in facciata (Dem o Rep, il primo Presidente di colore o donna...) affinchè tutto rimanga uguale, piuttosto che farsi sconvolgere dalle coerenti idee di Ron Paul.

In ogni caso il Nonno,comunque andrà a finire, per me ha avuto,ha ed avrà l'inestimabile merito di aver alimentato una fiammella di speranza nel mondo,seppur scorta da pochi, e di questo gliene sarò sempre grato.
Lunga Vita a Ron !!!!

Lollo

Anonimo ha detto...

Purtroppo Obama è quello che dici tu, il tipico fantoccio democratico messo dalla Lobby per far credere agli americani in una alternartiva possibile alla sconsiderata aggressività manifestata in questi anni nel condurre la politica estera degli Stati Uniti.
L'unico su cui si poteva (ed ancora si può contare) è il nostro Ron.
Ha solo un vantaggio, che è anche un problema: è anziano, il che vuol dire che è esperto di molte cose, ma anche che a breve non avrà molte energie; quei giovani americani che , un pò come noi simpatizzanti italiani del Dottore, si sono salvati dalla lobotomizzazione di massa di stampo simil-sovietico operata dalla televisione, dovrebbero raccogliere il testimone delle idee politiche di Ron Paul. Noi, qui all'estero, possiamo fare ben poco per modificare l'america, in quanto chi la comanda (che non è il popolo, beninteso), consapevole della potenza che essa ancora possiede, userà tale potenza per distruggere oppositori ed alleati scomodi (si, alleati SCOMODI, cioè noi).
Possiamo solo, anzi dobbiamo, sperare in loro, quei giovani americani di cui ho parlato sopra.

Ciao a tutti

Francesco ("maranelloboy") ha detto...

Grazie per le tue belle considerazioni Lollo.

Francesco

Teba ha detto...

http://www.infowars.com/?p=2523

Articolo interessante.
Ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao ragazzi, veramente grandi belle parole le vostre, e onestamente mi hanno fatto venire un po' il magone...credo anche io che un seme sia stato gettato e quello che mi auguro e' che qualcuno riesca a innaffiare e di volta in volta sistemare la pianta di una nuova idea che sicuramente crescera' forte e vigorosa. Non sara' facile, i nostri sono tempi dove tutto nasce gia' svuotato ed incredibilmente "spento",ma facciamoci forza e coraggio, se siamo qui a parlarne e a discuterne, noi come altri nel mondo, significa che non tutto e' perduto, anzi......

FORA RON!!!

BREDA

www.noinatimale.it

Teba ha detto...

http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=4703

Anonimo ha detto...

"For 17 months we brought the message of peace, freedom, and prosperity to millions of Americans. The response overwhelmed me: more Americans believe in liberty and the Constitution than I ever imagined. I am deeply moved and honored by your hard work and sacrifice on behalf of our cause.

However, after much serious thought, I have decided to end my campaign for the Presidency of the United States. It is time now to take the energy this campaign has awakened and channel it into long-term efforts to take back our country. We have some exciting plans and projects to move the revolution forward that will come together in the next several months. Watch for them.

I will work until my last breath on behalf of this great message. That I promise you. We don’t have to live in the kind of America the two major parties have in store for us. Together, let us continue to lay the foundations for an America worthy of our Founding Fathers.

Ron Paul"

GRAZIE RON!

Anonimo ha detto...

Maranatha, vieni Signore Gesù!
L'approvazione degli Statuti neocatecumenali nelle forme e nei modi liturgici come abbiamo appena avuto modo di vedere sta a significare che la Chiesa di Roma he rinnegato se stessa ma, nel rinnegare se stessa, ha rinnegato il Suo Signore.
Aspettiamo di leggere gli statuti in versione integrale, ma possiamo dichiarare in fede e coscienza che in primis sono stati traditi tutti i Credenti cattolici che hanno custodito fino ad oggi la loro Tradizione e la loro identità e vedevano nel Papa, in tanti suoi gesti e insegnamenti il loro Faro, la loro Guida, Pietro che li confermava nella Fede. Legittimare la Liturgia Neocatecumenale significa aver lettimato un'altra Chiesa, nella quale nolti credenti non si possono riconoscere e della quale molti altri diventeranno i seguaci, subendo la 'mutazione genetica' della loro spiritualità.
Uno di noi ha scritto: "Francamente non sono addolorato per me ma per il futuro della stessa Chiesa, incapace di testimoniare attraverso la Verità della Liturgia. Per me, scrivere ciò tempo addietro sarebbe stato bestemmiare, oggi non lo sento più tale. I tempi stanno cambiando e forse l'abominio della desolazione si sta avvicinando. Visto con gli occhi di oggi il Motu Proprio appare sempre di più come uno zuccherino, ma credo che il Signore si sia costruito la Sua fortezza all'interno della Chiesa."
La tristezza non è per l'approvazione in sé, ma per la Chiesa di Roma che rinnega se stessa (lettera di Arinze e altro ancora). A questo punto non sappiamo se volente o nolente, data la situazione di vera anarchica schizofrenia che sta invadendo con crescendo impensabile la nostra Chiesa... Ma è ancora e sempre la nostra Chiesa?
Forse è la Chiesa nata dal Concilio Vaticano II, ma in coscienza non ci sembra più la nostra.
L'anomalia è ancora più forte.
Risulta che durante la cerimonia, il Cardinale ha lasciato tre orientamenti particolari ai membri delle comunità neocatecumenali:
1) obbedienza ai Vescovi,
2) riconoscimento del ruolo del presbitero e
3) fedeltà ai testi liturgici della Chiesa.
Questo avvalora tutte le nostre critiche su questi aspetti, e forse cambia un po' la prospettiva della ventilata approvazione 'senza condizioni'. Bisogna vedere se questo è solo nelle parole del cardinale o sta scritto da qualche parte...
Prima di dire altro dobbiamo ancora riflettere, pregare, discernere; ma di sicuro da questo momento nulla sarà più come prima. L'unica cosa di cui siamo certi è la consapevolezza di quello che abbiamo ricevuto e il desiderio di custodirlo, con l'aiuto del Padrone della Messe. Maranatha!
http://neocatecumenali.blogspot.com/

Blog su blogger di Tescaro ha detto...

Ciao complimenti per il tuo blog molto interessante, mi farebbe piacere avere un tuo commento
sull’ultimo mio post “Può una strategia elettorale ben studiata fare cambiare le sorti e rovesciare i
pronostici? Ho inserito anche un sondaggio. Buon inizio settimana da Tiziano

Anonimo ha detto...

Ron Paul non credo che durerà a lungo come la vostra inutile fiducia in lui. Siete italiani o americani ? Guajò, nuje c'avimm' Prodi, Veltroni, Berlusconi e D'Alema, avit capitò?

Teba ha detto...

LOL, che sagoma otorongo!
:-)

Anonimo ha detto...

mercoledì 2 luglio 2008
Impariamo ad odiare la bomba

Per chi conosce come Hollywood sia stato usato dal potere USA per dominare il mondo non può che sgomentare il numero di esplosioni atomiche nei film delle major. Almeno in due recenti pellicole di richiamo, “Next” con Nicholas Cage e l’ultimo “Indiana Jones” contengono due scenografiche esplosioni nucleari.

Possiamo immaginare uno scenario possibile.
Poiché i film americani sono avamposto culturale del messaggio del Nuovo Ordine Mondiale cosa trarre dalle recenti tendenze made in Los Angeles?
A cosa ci vogliono preparare?

La situazione economica statunitense sta vertiginosamento scivolando verso l’abisso, il “blocco cardanico” dell’economia innescato dalla crisi dei prestiti facili il combustibile che ha artificialmente tenuto in aria la mongolfiera a stelle e strisce.
Il pallone gonfiato del credito facile sta esplodendo investendo l’economia quotidiana.
Gli americani hanno speso tutto quello che sono riusciti a farsi prestare giocandosi ogni via di fuga dall’ecatombe economica e sociale.
Il settore degli autoveicoli con automobili gigantesche e assetate di benzina sono uno dei simboli principali del consumismo USA.
E li si vedono le crepe ormai grandi come canyon del tracollo.
Le azioni della General Motors sono tornate al livello del 1955 (!) quando la popolazione del paese era di 166 milioni di abitanti quasi la metà del numero attuale.
La Chrysler, in crisi da anni in verità, ha accusato un giugno 2008 da brivido con chiusura di vari stabilimenti addirittura per mesi continuativamente. La Ford sta cercando di sbarazzarsi della Volvo comprata nel ’99 per 6,45 miliardi di dollari. Oggi non riesce a rifilarla alla Renault per 2,4 miliardi. Forse la venderà ai cinesi che semplicemente restituiranno una montagna di carta straccia a chi la carta straccia l’aveva emessa.

Nemesi del modello americano.
Le industrie dell’auto stanno facendo bancarotta per l’incapacità di adeguarsi velocemente al nuovo prezzo della benzina prigioniere come sono della mentalità delle super auto, dei SUV chilometrici, lo status symbol di Hollywood.
L’indice Dow Jones ha chiuso i primi sei mesi male come non accadeva dal 1970.
Non parliamo poi delle banche le cui cifre in perdita si rincorrono l’un l’altra in un mulinare di cui si sta perdendo il conto.
“Lo stile di vita americano non è in discussione” disse una volta l’idiota Bush; è vero, perché non si può più fare niente per salvare l'iperconsumismo.
Il crollo degli Usa, cominciato come una palla di neve rotolante di subprime, sta per irrompere a valle come valanga di defaults delle carte di credito, delle rate delle auto e delle infrastrutture come evidenziato dalle inondazioni nel Midwest.

E l’Europa?
Affannata da un’inflazione senza crescita economica, dalle esportazioni in difficoltà per la forza della moneta unica cerca di resistere alla dittatura del trattato di Lisbona.
La BCE sta per aumentare il tasso di sconto in risposta all’impennata inflattiva che ci invischia in un clima “preeuro”.
Ineluttabile che la moneta unica europea diventi più forte e stabile , dunque la divisa di riserva internazionale in luogo del biglietto verde esangue e moribondo

Lampante che per l’egemonia del Quarto Reich sembra essere arrivata a una fine.
Loro lo sanno.
Hanno provato a sfilacciare la stabilità economica e sociale del vecchio continente tramite l’immigrazione selvaggia, una congiura contro l’Europa.
Ma il processo di disfacimento degli Usa è più rapido del previsto, occorre azioni più drastiche e repentine.
Ci si può aspettare quindi un colpo di coda spettacolare per annientare l’Europa e la sua moneta unica.
Ci vuole un altro 11 settembre, anzi ancora più terribile, ancora un megaattentato per “accentuare degli sforzi sulla sicurezza globale”.

Una bella esplosione atomica è la soluzione più attendibile.
A spazare via un pezzo di civiltà e persuadere i sempre più riottosi investitori asiatici e arabi che solo il biglietto verde è la salvezza e garanzia della loro ricchezza e “lotta al terrorismo globale”.
Al solito incolpata sarà la solita Al Quadea, o meglio di una qualche “filiale” facente capo ad uno dei suoi tanti “numeri due”.
Strana organizzazione alquanto “la base” dalla gerarchia decisamente appiattita. Sicché oltre all’enigmatico evanescente capo assoluto Bin Laden esisterebbero una pletora di “numeri due” che manco si conoscono capeggianti una moltitudine di esecutori. Questi votati docilmente al martirio per la causa a differenza delle vicine gerarchie di riferimento.
Talmente plausibile come entità che il capo della polizia italiano Manganelli l’ha definita “non esistente”.

In quale zona dell’Europa potrebbe più probabilmente scoppiare la bomba dell’Apocalisse?
Non vi è bisogno neanche di chiederselo.
Qui, nel bananeto per eccellenza, nella burletta tricolore ovvero la Guantanamo d'Europa.
Un nome una garanzia.
In Gran Bretagna, patria degli Illuminati, gli alleati hanno sembra rimosso le loro bombe atomiche a scapito di “incidenti”.
Le bombe stanno per un numero attorno a 90 (la paura della smorfia napoletana) nella penisola.
Un segreto di Pulcinella.
Si sa dagli anni 80 che a Ghedi vi è la bomba.
Basta andare a rileggere le cronache delle numerose manifestazioni, in vero molto locali, delle organizzazioni pacifiste e ambientaliste nel comune bresciano. Anche l’attuale sindachessa sinistroide vi aderiva ma a giudicare dalle sue recenti dichiarazioni di stupore sembra esserne scordata.

Subito dopo l’esplosione atomica, diciamo dopo la settimana di terrore globale, ecco qualcosa di più leggero per distrarre l’opinione pubblica dai particolari del primo evento. Come avvenne con la stranissima storia dell’attacco all’antrace programmato dai simulatori onde togliere la pubblica attenzione dai primi dubbi e controverse testimonianze sugli eventi di Manhattan.
La stampa “libera” paragonò il caso antrace con il caso Unabomber.
Due anni dopo il 2001, a seguire gli attentati “islamici” di Londra, ricorderete, comparve il “nostro” di Unabomber nordestino a distogliere i media dalla cerneficina.
Rammento chiaramente che un solo giorno dopo i terribili attentati londinesi i maggiori telegiornali italioti relegarono la notizia in secondo piano aprendo a tutta tromba sul cattivissimo, mai smascherato, attentatore triveneto.
Un po’ come avviene comunemente quando qualche immigrato o meridionale commette un reato grave, troppo grosso da potere essere nascosto con la “privacy”, per cui i giornali vanno a cercare col lanternino eventi delittuosi il cui responsabile si chiami “Bonetti” o “Marangon”. Il cognome ben evidenziato dai giornali e chiaramente pronunciato in radio e TV.

Vi sembra uno scenario improbabile?
Troppo la trama di un film?
Mica tanto.
Per chi ha inscenato, ormai è semiufficiale, l’incidente nel golfo del Tonchino per giustificare l’escalation militare nella guerra del Vietnam, per chi ha inscenato gli sbarchi sulla Luna tutto è possibile.
La guerra del Vietnam non servì a nulla, una inutilissima contrapposizione ideologica, che tuttavia costò oltre 58mila morti tra i soldati americani (di leva) e un numero imprecisato, enormemente superiore di civili vietnamiti. Per quanto se ne sa la simulazione degli allunaggi, ha finora provocato la morte di sola qualche decina di persone, giornalisti inquirenti ed ex dipendenti Nasa, di cui il più famoso l’astronauta Jim Irwin, che stavano per spiattellare tutto.
Di solito gli yankee funzionano bene le cose solo al cinema, nel real world spesso fanno cilecca, speriamo anche questa volta.
nel frattempo, impariamo a odiare la bomba.

F. Maurizio Blondet

falsoblondet.blogspot.com

Teba ha detto...

http://www.infowars.com/?p=3121

Ron Paul sul possibile attacco all'Iran.
Intervista su infowars di alex Jones.

Anonimo ha detto...

domenica 13 luglio 2008
I “meritocratici” di piazza Navona

Il finale della storia dei rifiuti campani era scritto dall’inizio.
A pagare in termini di inquinamento e degrado ambientale sarebbero state le regioni padane.
Un esempio di meritocrazia tutta italiana.
Si puniscono le uniche zone della penisola in cui la raccolta differenziata dei rifiuti è a livelli dello standard europeo e in cui l’antropizzazione ha già raggiunto livelli da sud-est asiatico. E adesso il rischio che lo smaltimento furori regione della spazzatura venga istituzionalizzato, anzi allargato ad altre zone del Sud e al Lazio.

Nessuno degli strilloni di piazza Navona l’8 di luglio a spiegarci come mai la civilissima, efficientissima, “migliorissima”, stando ai mass-media, regione Lazio non ha sentito il bisogno di accogliere un po di “monnezza solidale” dalla confinante regione campana.
Nemmeno ci fanno comprendere a che serve riempire le piazze “in difesa” della costituzione, se questa sarà presto soverchiata dal trattato di Lisbona.
Stramba coerenza quella italiota.
Coloro che sono contro le leggi speciali per i Rom sono gli stessi favorevoli alle leggi speciali per i Rom quando si tratta di assicurare ogni privilegio e impunità agli zingari.
I medesimi poi che poi tacciono di “localismo” i sindaci del Nord che si oppongono alla spazzatura campana, invece solidali con le proteste, teleguidate dalla camorra, delle popolazioni meridionali contro i siti designati a stoccare la LORO di mondezza.

Se le “razze” non esistono perché devono esistere delle leggi “ad personam” per i diversamente italiani? Se parlare di “etnie” non ha più senso perché i nomadi desiderosi di vivere civilmente non si fanno un bel mutuo come gli altri “italiani” per ottenere un’abitazione stabile?
Perché siamo “tutti uguali” ma urgono continue leggi speciali per il Sud, per salvare il banco di Napoli e Alitalia, l’acquedotto pugliese e ora ripianare il miliardo di euro di buco finanziario del solo comune di Roma?
Roma ladrona!
Ora, se ci fosse una classifica degli articoli più violati, inapplicati o disattesi della cartaccia costituzionale italiana ebbene in cima ci sarebbe proprio l’articolo 3. Che sancirebbe l’eguaglianza dei cittadini in fatto di diritti e DOVERI indipendentemente da stato sociale, locazione geografica, sesso e convinzioni politiche. Tipico esempio di RAZZISMO COSTITUZIONALE sono i ticket sanitari e le le tasse universitarie, al Nord il triplo del Sud, senza apparente motivo, anche per le famiglie degli operai precari a 900 euro.

I falsi rivoluzionari dell’italia più che terminale vorrebbero mandare in galera la gente per “vilipendio al tricolore” ma non per ingresso clandestino, quando va da se che una delle caratteristiche fondanti di uno stato consiste pure nell’avere dei confini e dei privilegi assegnati ai suoi cittadini prima che ai forestieri.
Immaginatevi se fosse stato un Mario Borghezio, durante una manifestazione leghista, a strillare improperi contro qualche imam o capo di stato estero anziché la Guzzanti contro il Papa. Minimo ci sarebbe stata una votazione di condanna del parlamento europeo e un’indagine di un qualche imbecille di magistrato per “odio razziale”. E badate che l’intolleranza e impudenza di certo clero islamico e di certe entità, vedi USA, è del tutto paragonabile a quella deprecabilmente cattoclericale!

Per non citare Di Pietro, il moralizzatore semianalfabeta, attendibile come paladino della legalità quanto la Carfagna come ministro delle pari opportunità: sì, poichè temo, la salernitana non concederà a tutti noi maschi italiani sessualmente attivi la medesima opportunità offerta al Cavaliere Blu.
Il molisano ex magistrato ai tempi di tangentopoli ricevette “favori” decisamente sospetti in particolare da Gorrini della MAA che ancora gridano vendetta (1).

Marco Travaglio è il peggiore di tutti, comunque.
Uno che racconta un sacco di fandonie vantandole come assiomi di una “società civile” esistente solamente nella sua testolina paraintellettuale.
Come affermare che “è una leggenda metropolitana” che gli zingari rubano i bambini (2).
Ma ne ha sparate di migliori affermando che l’aggravante per i reati commessi dai clandestini sarebbe una ”legge razziale” stile Ventennio.
Niente di più ridicolo sicché detto provvedimento è legato ad uno status di irregolarità non al censo, o religione o colore della pelle. Stia tranquillo che il provvedimento riguarderà anche croati, serbi e russi che sono più bianchi di lui mistificatore da televisione locale.
Così come definire antieuropei il reato d’immigrazione clandestina e la moratoria sui romeni; numerosi paesi fondatori dell’unione europea hanno applicato moratorie sugli ingressi dai nuovi stati dell’UE e hanno nel loro ordinamento giudiziario il reato d’immigrazione clandestina.

Dove il personaggio raggiunge il culmine della sua arte di illudere i babbei è sulla “lotta alla mafia”.
La verità più indicibile della miserrima storia italiana, il muro di gomma più alto da scavalcare.
LA MAFIA NON ESISTE.
La mafia è la mentalità meridionale, l’impossibile integrazione del Sud al modello “piemontese” a ormai 150 anni dall’unità “nazionale”.
Un fiasco assoluto, completo, incontrovertibile, “made in italy”.
La “mafia” è genuinamente una sorta di “reazione immunitaria” dei popoli della Magna Grecia ad un sistema statuale stabilito mai interamente accettato, imposto loro da Savoia, una monarchia di provincia desiderosa di “colonie”, attraverso un malvivente massone a nome Giuseppe Garibaldi.

La mafia avendo connotato “genetico” NON potrà mai essere sconfitta.
Durante gli anni 70 la allora celebre artista Mina Mazzini decise di emigrare in Svizzera per timore che i figli in tenera età fossero rapiti dall’”anonima sequestri”. “Anonima” per i bontemponi in realtà ben costituita da bande di calabresi e sardi soprattutto che imperversavano in tutta la Padania coperti da parte di magistratura e forze dell’ordine, molti infatti nei ranghi dell’apparato repressivo erano originari delle medesimezone di origine dei delinquenti e ben sapete che cane non mangia cane.
Lo stesso allarme della cantante cremonese aveva l’imprenditore rampante milanese, sedicente brianzolo e interista, Silvio Berlusconi. Egli non ebbe bisogno di emigrare poiché aveva le conoscenze “giuste”. Attraverso le quali assoldò un uomo d’onore di Cosa Nostra, Vittorio Mangano, ufficialmente come “stalliere” per la sua villa di Arcore. In verità come “bodyguard” della famiglia Berlusconi. A quel tempo i siciliani erano potentissimi e per chiunque balordo barbaricino o silano sarebbe stato esiziale fare uno sgarro alla mafia.
Nel frattanto il nostro timoroso padre di famiglia fu nominato “cavaliere” dal presidente Leone forse come riconoscimento per avere dato lavoro a un immigrato siciliano bisognoso di un lavoro nella grande Milano.
E questo non può che fare venire in mente un interrogativo raccapricciane; come è possibile sperare di integrare neri, musulmani e cinesi se dopo 150 anni sussistono differenze rimarcabili tra Toscani e Laziali, Veneti ed Emiliani e tra Sardi e resto del mondo?

Ecco a cosa servono i cancan creati ad arte da Roma capitale tipo “i costi della politica”, “le riforme” (quali!?), “la questione rete4” e cretinate varie.
A celare l’unica e sola realtà, il male assoluto che tutti rigettano di diagnosticare; che L’ITALIA NON ESISTE.
Le leggi varate dal governo centrale che funzionano per il Sud non si adattano al Nord e viceversa a causa delle grandi DIFFERENZE ETNICHE tra i due ceppi principali di popolazione che albergano nella penisola.
SI PUO’ DIMOSTRARE che tutti i problemi che stanno affondando l’ex belpaese sono IN MASSIMA PARTE causati dalla fallita integrazione del Mezzogiorno: dall’astronomico deficit pubblico al sovraffollamento delle carceri, alla carenza di sangue e organi per gli ammalati al disastro dell’Inps. Facilissimo prevedere che i prossimi sacrifici previdenziali rigurderaanno quasi esscusivamente le pensioni di anzianità del settore privato. Quelle accumulate dalle aziende del Nord, per conto dei lavoratori. Infatti solo in queste regioni PER MOTIVI ETNICI vi sono coloro disposti a lavorare LEGALMENTE per almeno 35 anni nel settore privato in cui se uno sta a casa tre mesi l’anno con certificati medici compiacenti viene licenziato.
Il meridionale medio per motivi “razziali” rifiuta il modello “padano” basato sul cartellino da timbrare, tempi da rispettare e ferie prestabilite preferendo la scorciatoia del pubblico impiego, del lavoro autonomo e dei guadagni illeciti. Così come non concepisce il concetto di “raccolta differenziata” e di pagare le tasse se non a immediato riscontro in termini di “ritorno” per la propria famiglia allargata (cosca).
A settentrione la gente non fanno figli per pagare le tasse, i meridionali fanno figli per abbassare il rapporto reddito/componenti nucleo famigliare, dunque pagare meno imposte.
Chiedetevi, quanti abitanti di Chiaiano, quanti Rom o “girotondini” conoscete che percepiscono una persione per avere EFFETTIVAMENTE e INTEGRALMENTE lavorato per almeno 35 anni come dipendenti pubblici o privati?
Se in Padania i salari e le pensioni sono le più basse d’Europa, in rapporto al costo della vita, è per il fatto che con le tasse si devono mantenere gli assistiti a vita, i falsi invalidi, le ipertrofiche amministrazioni locali delle regioni rosse e gli indolenti ministeriali capitolini.

Ancora e sempre “meritocrazia”.
Chi ha pagato i contributi per una vita, facendosi il culo in fabbrica, avrà il medesoimo assegno previdenziale del fannullone levantino e dell’immigrato dedito allo spaccio di droga. E pure senza TFR fagocitato dal volutamente fumoso sitema delle “solidarietà”.
La legislazione “premiale” nella repubblica delle banane vale solo per criminali pentiti, zingari assassini e politici corrotti.

Il canone TV viene sostanzialmente pagato sopra la Linea Gotica, tuttavia molto meritocraticamente gli idiomi sempre più ufficiali della televisione di stato sono il romanesco, il “terronesco” ed il magrebino, nell’ordine.
Mi fa quasi tenerezza il livore con cui con cui certi cittadini padani, non di area leghista, hanno accolto la SCONTATISSIMA decisione di appioppare al solito settentrione l’ennesima rogna terronica.
Allo stesso modo mi sollazzano certi articoli di Ida Magli, tale “sociologa”, le sue invettive contro la presunta distruzione del popolo italiano tramite l’immigrazione sono di quanto più inverosimile si possa leggere.
Le cose stanno ESATTAMENTE ALL’OPPOSTO; la casta sta gonfiando deliberatamente la penisola di “migranti” proprio con l’intenzione di crearlo un popolo italiano posticcio. Con l'intento di generare un meticciato di spiantati, senza arte ne parte, senza Santi ne Eroi, ma pallidamente devoto ad uno straccio tricolore in particolare come “zoccolo duro” elettorale dei partiti romani.
Arduo supporre quindi che vi sia un modo per arginare l’ingresso incontrollato di stranieri.

Dalla melma di piazza Navona emerge l’esatto quadro la rabbia della Casta dei fankazzisti e dei suoi macabri satrapi per il controllo dello stato che scivola via loro come sabbia tra le dita. I privilegiati di stato, divisi su tutto eppure uniti in una nuova “comune” il cui scopo è unicamente riprendere il potere.
Costi quel che costi.
Questa sì che è un'“emergenza democratica”.
Della società civile, quella esistente, conposta da cittadini in carne ed ossa, disarmati di fronte all’impoverimento angosciante, alla criminalità dilagante loro nulla importa. Eccettuato forse l'ectoplasmatico Grillo, silenzio di tomba dei grandi rivoltosi ivi presenti sul disagio del popolino. Ridotto alla fame dalla follia satanica degli Illuninati, dalla globalizzazione spietata, di cui gli oratori dell’8 luglio sono in realtà i pifferai magici.
Rammentatelo, lo stesso diabolico germe che generò l’unità d’italia, DI FATTO CONDANNANDO, il Meridione all’onta del bisogno e della vergogna. All’emigrazione sempiterna, alla violazione di regole di uno stato verso il quale mai esso ha avuto senso di appartenenza.
Gli assassini di Falcone e Borsellino (e degli uomini delle loro scorte) non si nascondono in un anfratto in attesa di azionare un telecomando, bensì armeggiano con un microfono come fosse la spoletta di una bomba.
E stanno nelle tumultuose piazze mediatiche rullando tamburi di latta fracassoni a spargere veleno nella speranza che qualche “meritocratico” gonzo compri i loro libri ed i biglietti per i loro spettacoli.

F. Maurizio Blondet

1) http://www.ilgiornale.it/a.pic1?ID=272664&START=1&2col=
2) http://giochiesorrisi.forumcommunity.net/?t=15565242

Anonimo ha detto...

Questo blog è fermo da due mesi... cortesemente, chiederei un "post" di aggiornamento (un "post", non una risposta qui tra i commenti) che dica la situazione attuale qual'è.

Chiedo anche che fine ha fatto il blog satirico "italians 4 mc cain", cliccando sopra non succede niente (con google trovo invece un "italian blogs 4 mc cain" che non oso commentare).

Ringrazio l'autore di questo blog per il materiale che ha pubblicato (non capisco un'acca di inglese).

Ne approfitto per chiedere all'anonimo che si firma "Falso Maurizio Blondet" di scrivere qualcosa in più su che senso ha quel suo blog (il suo profilo infatti non dice nulla, né il blog ha una spiegazione/presentazione). Lo scriva lì, non lo scriva qui, poiché non posso tornare decine di volte su una pagina di commenti per sapere se ha risposto.

Anonimo ha detto...

Movimento Libertario
Ron Paul in Italia?

http://www.movimentolibertario.it/home.php?fn_mode=fullnews&fn_id=106&fn_cid=4

Trevor Lyman ha detto...

I wanted to let you know about a new project done by the same guy who did the Ron Paul money bombs. It's a way to take great movies like "Freedom to Fascism" onto mainstream television. There is also an affiliate program for your blog. Please check it out at http://www.FiveForFreedom.com/?Keston and let me know what you think. Anyone can donate from anywhere in the world. Thanks.

Bible ha detto...

https://www.cekaja.com/info/promo-kartu-kredit-mandiri-november/