Sono rimasto sveglio per vedere su CNN i risultati delle ultime primarie americane.
Ovviamente, delle primarie repubblicane non si è per niente discusso. Figuriamoci, per un network televisivo medio l'ipotesi di pronunciare il nome di Ron Paul farà tremare lo stomaco, ma soprattutto la coscienza, di qualche dirigente cosiccome i loro giornalisti quasi tutti abituati a concentrarsi su scemenze e tafferugli politici anziché su temi sostanziosi. Su CNN dunque, pareva che esistesse solo il partito democratico.
Comunque, stamane su DailyPaul ho scoperto che Ron ha fatto il 15% nel South Dakota ed il 12 % nel New Mexico. Peccato, speravo in un piccolo miracolo, un risultato di almeno un quarto dei voti oppure, perchè no, un bel 30% !
Ma ritorniamo al dunque.
È stato interessante ieri notte, anzi, stamane, vedere gli speech di McCain, Clinton e Obama, che si susseguivano precisi come un orologio svizzero, nonostante i tre si trovassero in luoghi differenti.
I discorsi di McCain, Clinton e Obama
McCain riciclava tante frasi di Obama, parlava lento come la quaresima, in più faceva troppe pause e si esibiva in risate/smorfie orrende dopo ogni pugnalata verbale a Obama. Insomma, mi ha fatto un’impressione orribile. Dulcis in fundo, o meglio, amaris in fundo, nella sala dove parlava, non c’erano più di 100 persone... della quale almeno la metà si stava stufando a morte.
La Clinton è stata molto eloquente ed ha veramente entusiasmato la folla. Non ha dimostrato alcuna voglia di voler mollare, il che sicuramente farà arrabbiare tanti democratici e soprattutto i leader del partito. C’è da dire che si è comunque messa in discussione con i membri del suo staff, ed anche con altri ha dialogato su come proseguire. In effetti allora, un po` ha conceduto sta vittoria, ma mica tanto (e soprattutto non esplicitamente).
Obama, che ha parlato per ultimo, prima di tutto non riusciva a zittire gli applausi. Poi si è lanciato in uno speech dove si esibito ed esplicitamente profilato come candidato democratico alla Casa Bianca. In più, non solo è stato molto complimentoso e grazioso verso la Clinton, ma, con la stessa grazia, ha sparato qualche proiettile (seppure di gomma!) a McCannon. Il tutto è stato elettrizzante, come tanti dei suoi speech. Complimenti!
Insomma, la Clinton come vice non penso ci stia. Ha un carattere troppo forte per questo ruolo ed una testa tutta sua. Obama e lei si scontrerebbero troppo. Forse Segretario di Stato?
Per quanto riguarda la presidenza, penso che McCain, almeno nei dibattiti, abbia poche chance di spuntarla contro Obama. Il senatore dell'Illinois è più alto, più giovane, più eloquente, più bello e più impressionante sul palcoscenico. In più, i media, dopo un periodo di attacco sferrato contro Obama (ma anche contro la Clinton a volte), prima o poi lo lasceranno un po` in pace per stare alle calcagna di McCain. Il senatore dell’Arizona, negli ultimi mesi, è stato trattato dai media coi guanti di velluto, il che non durerà per sempre. Dimenticavo di dire che, anche se la convention repubblicana darà quasi sicuramente un “si” a McCain, non sarà unanime, anzi. Ci saranno MOLTI più delgati Paulisti del previsto, in tanti cercheranno la ribellione in favore del dottore, ed infine, cigliegina sulla torta, ci sarà una bella manifestazione con discorso di Ron nelle vicinanze, con sicuramente 2,3,4,5 o più volte i partecipanti all’intera convention. Con i numerosissimi media nazionali e mondiali presenti, la storia della Revolution finalmente uscirà fuori (anche se qualche accusa di razzismo e nepotismo la terranno dentro!) e commuoverà tantissimi, ma sarà troppo tardi per dare la nomination a Ron Paul.
Qualche predizione fino al 2012
E dopo? Io penso che, salvo (brutti) imprevisti, Barack Obama sarà il nuovo Presidente USA nel 2009, in una vittoria schiacciante sul partito repubblicano. Questo partito, dopo questo ennesimo arresto cardiaco, da moribondo che è, si lascerà finalmente curare da Ron, dai Ron Paul Republicans (i candidati al Congresso che sostegono le idee di Ron) e dai Paulisti con il defibrilatore? Io penso di si, perchè non ci sarà più nessuno così coraggioso da saltare sul Titanic dopo l’impatto con l’iceberg...
Con gli anni, si scoprirà che Obama è stato un Presidente in gamba, per giunta il primo di origine africane, significando un grande passo in avanti nella coscienza collettiva statunitense, con un’eloquenza che non si vedeva da JFK e voglia di misure bipartisan, ma che non riesce a contenere il deficit pubblico ed anzi, non taglia ma aumenta le spese; che non ritira le truppe americane dai 130 paesi del mondo nei quali si trovano; che continua ad imporre sanzioni ed embargo a paesi “nemici” ed a minacciarli nonostante tenda inizialmente ad aprire un sincero dialogo; che fermerà le sbandate più clamorose ma che non cancellerà del tutto le provisioni del Patriot Act, la torture, la dottrina sacrosanta del nemico del nemico che è nostro amico; che rallenterà ma non ce la farà a fermare la caduta del dollaro e dell’economia del paese perchè proporrà sempre ulteriori regolazioni, e non meno. Nel frattempo, il partito repubblicano sarà ritornato sinceramente alle proprie origini costituzionali, ed è così che è visto e voluto dai repubblicani di oggi. Il partito sarà dunque molto più maturo e pronto per affrontare una presidenza democratica la cui popolarità sarà in diminuzione.
Sarà dunque il 2012 l’anno buono per il partito repubblicano? Chissà, la cosa più importante è che il sistema politico sarà molto più impregnato di idee Pauliste, vecchie almeno duecent’anni, e che sembreranno “normali”.
Qualcuno (di noi) a questo punto si ricorderà con una lacrima ed un sorriso della vecchia volpe nella forma di un ginecologo del Texas che un giorno decise di interessarsi alla politica.
Grazie Ron, ho tanta speranza nel futuro degli Stati Uniti, anche senza la tua Presidenza. Non l’avrei mai detto !
Spero che tu viva ancora a lungo per poter finalmente raccogliere i frutti di questa Revolution.